Si può dire brunello senza evocare le immagini dei dolci pendii toscani? Impossibile! Soprattutto se le morbide colline sono quelle che avvolgono la capitale del blasonato sangiovese grosso. Residenza per 2292 famiglie, meta enoturistica di prima classe per tutti gli altri. Stranieri o Italiani, calamitati nella suggestiva Montalcino dalla nomea di un vino fra i più "celebrati" nel mondo ma anche dalle carni rosse, dai formaggi, dai funghi, dai tartufi, dalla selvaggina e, magari, da un altro nobile rosso. Dirimpettaio del brunello che, guarda caso, vanta pure lui cognome toponimo che risponde a Montepulciano.

Tutto in un raggio di qualche decina di chilometri partendo da un altro piccolo paese medievale San Giovanni d'Asso, dove fra l'altro ai primi di marzo si svolge la mostra mercato del tartufo marzuolo delle Crete senesi. Proprio a due passi, ma dicasi due, dalle graziose stanze de " la locanda del castello " piccolo hotel di charme che saprà incantarvi per un paio di notti di coccole ospitali. Ospitalità e squisitezza replicata, se non amplificata, ai tavoli, pochissimi ma buoni, del " Rossellino " in quel di Pienza. Altra meta imperdibile per una "fuga" di qualche giorno fra brunelli, nobili, tartufi, pecorini e altre squisitezze fra stradine ancora bianche e vedute mozzafiato di terra di Siena.

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Per la foto sotto ringraziamo tasteintuscany
